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Discussioni - Talebano78

#1
Stamani sono partito con l'intento di fare qualcosa in Appennino, vado al Casone di Profecchia poi vedrò. Alle 9,30 sono al Casone e risalgo le piste da sci e successivamente il bosco tutto con i Rampant alla split la neve è dura e le temperature sono più basse del previsto. In più un forte vento da nord est soffia insistentemente e quando esco dal bosco non tardo ad accusarne gli effetti. A Bocca di Massa c'è un vento della madonna, mi vesto e risalgo con la split la cresta di neve dura fino ad arrivare sulla vetta del monte Cella, non c'è anima viva in giro panorama spaziale. Scendo il cella e mi dirigo verso il monte Vecchio, vedo il canale dell'Ombra Corta ma è ancora duro così proseguo e raggiungo la cima del monte Vecchio. Neve sempre dura su entrambi i versanti ma a sud Ovest sembra che cominci un pò a mollare. Monto la split e scendo dal monte Vecchio su neve dura fino all'imbocco del Canale dell'Ombra corta, è mezzogiorno, la neve è ancora dura devo aspettare. cerco un dosso dove sdraiarmi al riparo dal vento e attendo quasi due ore che il sole faccia il suo lavoro, faccio qualche telefonata e cerco di schiacciare un pisolino. Verso le \3,30 vado a dare un occhio al canale e a tatto la neve ha mollato, alle 14 scendo. Imbocco il canale dal punto più in alto e inizio la discesa su neve primaverile perfetta. Pendenza non eccessiva e sempre costante per oltre 150 metri poi il canale si allarga e si addolcisce, scio ancora un pò poi arrivo nel punto dove una slavina ha fatto un macello e decido di fermarmi. Metto la tavola sullo zaino, calzo i ramponi e risalgo il canale fino alla cresta. Ripercorro la cresta a ritroso con l'incessante vento freddo che continua a pigiare di brutto. Arrivo alla macchina sono le 16.

Bei posti, selvaggi pieni di ricordi.






#2
Snowboard / Ultima creazione split board autocostruita
Febbraio 23, 2021, 08:58:51 PM
Vi allego il video dell'ultima splitboard costruita in questi giorni.

https://www.youtube.com/watch?v=Pz9-nV3FJ9g&t=504s
#3
Approfittando del bel tempo e un pò del rialzo delle temperature oggi ne ho approfittato per tornare dalle parti di Vinca per cercare di intraprendere la discesa del Canale del Gobbo, canale che avevo già tentato del 2017 ma tornai indietro per il troppo innevamento e tentato anche un paio di settimane fa ma ancora niente per neve ghiacciata. Parto tardi, il canale è esposto a Ovest e prende il sole nel pomeriggio, inutile andare presto, tra una cosa e un'altra sono all'attacco del sentiero dopo vinca alle 11,30. Parto con le scarpe normali e in pochi minuti tramite sentiero raggiungo i primi prati innevati con pini isolati. Saggio la consistenza della neve e subito mi accorgo che non è per nulla morbida, 1 cm di neve morbida e sotto dura, nel frattempo una spessa copertura grigia copre il sole e si fa largo dentro di me l'idea che forse sarà la terza volta che vengo qui e torno a casa col cappotto. Metto gli scarponi e calzo subito i ramponi, Split sullo zaino e Picche in mano risalgo il canale fino ad una strettoia che aggiro sulla sinistra orografica. Continuo nella risalita del canale che non è mai molto ripido ma la neve non accenna cambiare, la vedo grigia. Chiazze di neve rossa affiorano in vari punti, risalgo il canale in velocità e verso le 13:20 sono alla foce del Gobbo. Allo sbocco del canale un'imponente cornice di neve svetta verso Orto di donna, una roba incredibile. Non c'è vento, temperatura ideale ma il sole non riesce ad uscire da dietro quello strato grigio. Comincio a pensare se è il caso di scendere, su questa neve un'eventuale caduta potrebbe essere veramente pericolosa. E' la terza volta che vengo qui, penso e ripenso ma dentro di me oggi sento un'energia positiva, decido! Scendo. Inutile aspettare il sole, oggi non farà il suo lavoro, la neve sotto è dura ma sopra un cm di buono c'è quindi la lamina dovrebbe tenere. Mi incollo le picche alle mani, metto lo zaino e parto. Ci penso un attimo a fare la prima curva, è sempre il momento più "ansiogeno", alla fine mi decido, la lamina tiene. Mi equilibrio con le picche e continuo a scendere, ora la pendenza aumenta e c'è poco da distrarsi, ogni curva che faccio ora derapo qualche metro prima di fermarmi e mi aiuto con la picca, non è una bella sensazione ma ormai stò scendendo. Un centinaio di metri più in basso il canale alleggerisce la sua pendenza, non vedo l'ora di essere li. Piano piano ci arrivo e imbocco la strettoia di sinistra, con le due picche piantate faccio derapare un pò la tavola per passare nello stretto e piano piano sbuco sotto su pendii più aperti e dove il sole da dietro la copertura ha leggermente lavorato un pochino di più la neve. Mi rilasso un pò, continua a sciare ora in maniera continuativa concatenando le curve ma stando attento perchè il terreno è sconnesso da vecchi svalangamenti. Arrivo dove avevo lasciato le scarpe e mi siedo, sono stanco, la tensione mi ha veramente stancato oggi. Un canale che non dovrebbe essere molto difficile con questo tipo di neve era veramente da non sottovalutare, è stata una bella mazzata. Alla fine alla terza volta il canale del Gobbo mi si è concesso!









#4
Era già da un pò di tempo che il Balena mi tormentava che non aveva mai fatto il Sagro in apuane e allora che fare?  All'attacco  :D. Viste le temperature in abbassamento che davano abbiamo deciso di non partire presto, anzi siamo partiti proprio tardi, partenza alle 10 da Capezzano Pianore e arrivo al piazzale del soccorso Cave a Campocecina alle 11 passate. Si pella subito perchè la strada che porta al piazzale è stracolma di neve e non è possibile proseguire con la macchina. Mai vista così tanta neve a Campocecina, almeno io. Arriviamo sulla spalletta e scendiamo verso la cava su traccia battuta e da li iniziamo la risalita del Sagro. Alcuni sci alpinisti stanno già effettuando la discesa nel frattempo e li incrociamo. Risaliamo i pendii facendo parecchia fatica, la neve ci fa zoccolo sotto le pelli e ci fermiamo un paio di volte a risolvere il problema. Arrivati al lungo attraversamento sotto la cima lo stradello battuto si fa stretto e con la split non mi sento tanto sicuro così la tolgo e calzo i ramponi. Dico anche al balena ti togliere gli sci dato che non è il mago delle inversioni :o ;). Da li risaliamo dritti per dritti alla croce su pendii ben inclinati passando per la cresta, il panorama è mozzafiato. Balena resta un pò indietro, mi confesserà poi che non era proprio a suo agio sulla cresta ::) :-X.  Arriviamo sulla cima in breve tempo e non possiamo altro che ammirare tutto quello che c'è intorno, eccezionale. La neve poi è molto meglio di quello che credevamo. Ci fermiamo poco perchè le nubi vanno e vengono quindi spelliamo, monto la split e ci accingiamo nella discesa dritti per dritti dalla croce. La neve è compatta, il pendio ha una buona ripidità. Giro dietro un dosso sulla sinistra e non vedendo arrivare il Balena lo chiamo un paio di volte, qualche minuto dopo arriva dolorante, ha infilato lo sci in un buco o non so dove e gli fa male un ginocchio. Siamo su un pendio abbastanza ripido e il sole comincia a scaldare di brutto e non mi piace per niente avere tutta sta neve sopra la testa, voglio togliermi da qui velocemente quindi nonostante tutto continuiamo subito sfalsati la discesa sugli ampi pendii fino in fondo alla cava. Una sciata di tutto rispetto, il Sagro vale veramente la pena quando è ben innevato. Di buon passo ripercorriamo la strada che ci riporta in una ventina di minuti alla macchina. Ottima neve direi da metà in poi, un pò pesante nella parte bassa e crosta di rigelo nelle zone in ombra in basso. Sicuramente domani se le temperature vanno giù come dicono la situazione della neve cambierà di brutto.

Grande Balena hai fatto anche il Sagro che vuoi di più?

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#5
Stamani mi sono svegliato tardi ma nella testa avevo quel colletto Nord del Prana che appare così diverso innevato con il suo canale che scende a Nord Ovest e l'altro che scende a Nord est. Vorrei scendere il Canale a Nord Ovest ma come sarà l'innevamento? La pendenza? Devo andare a vedere. Alle 9 parto da casa, è il terzo giorno consecutivo che risalgo il Prana (cima delle Apuane meridionali) da Metato. Risalgo la via cementata che parte dal parcheggio di Metato in velocità con tutto l'armamentario e arrivo in zona neve, metto gli scarponi e risalgo la strada innevata, spesso ghiacciata che aggira il prana da Nord Ovest. La strada diventa presto un sentiero innevato e arrivo alla cresta da seguire per raggiungere il colletto Nord. Metto le pelli e risalgo il pendio fino ad arrivare sulla cresta che da sopra Camaiore, c'è un bel vento da Ovest, la neve è trasformata, di polvere non ce nè più l'ombra. Attraverso un canale che da verso nord Ovest e inizio a risalire i ripidi pendii sotto il colle, presto le pendenze si fanno sostenute e capisco subito che è meglio togliersi la split e risalire i pendii a piedi per via diretta. Risalgo i pendii aperti sotto il colle, fior di pendii con pendenze che incima toccano abbondantemente i 50°, penso che scenderò da questi pendii perchè a prima vista il canale a Nord Ovest che parte dal colle ha molti sassi affioranti, poca neve e la pendenza è elevata. Arrivo sul colle Nord del Prana ma non è freddo, le nudi sono stracciate dal forte vento, dò un'occhiata ancora al canale ma non ci sono le condizioni, troppo pericoloso, me lo tolgo subito dalla testa. Mi giro e cosa vedo? A Nord est un largo canale poco marcato parte dal colle e scende dritto come un fuso solcando tutto il pendio, bellissimo, ha anche una pendenza di tutto rispetto, alla partenza saranno 45 gradi abbondanti, l'innevamento è perfetto e la consistenza della neve permette la discesa. Monto la split e improvvisamente mi prende un freddo alle mani che devo mettermele in bocca dal dolore, il vento spinge a 2000 e anche se la temperatura non sarebbe fredda, il vento fa il suo porco lavoro. Cambio i guanti e metto le Moffole, decido di scendere con una piccozza e un bastoncino in pugno in maniera da saggiare la neve ad ogni curva. Che posto, con queste condizioni di innevamento tutto sembra diverso e da quassù è molto più ripido di quello che sembra a vederlo dal basso. Fortunatamente la neve è morbida altrimenti sarebbe stato tutta un'altra roba. Esito un pò alla prima curva poi parto, il canale è largo e non mi fido molto della neve con questo rialzo delle temperature, sto sul un lato e curva dopo curva saltata arrivo ad intersecare il sentiero che passa qualche centinaia di metri più sotto. Sono soddisfatto, una giornata partita a rilento mi ha fatto conoscere un nuovo itinerario in rarissimi casi in condizione. Il Prana una montagna conosciuta come dolce ha i sui lati ripidi e che ripidezza, assolutamente da non sottovalutare. Ciao a tutti

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#6
Invogliati dalla gran quantità di neve ma titubanti davanti ad alcuni itinerari per pericolo distacchi scegliamo il monte Croce per un'uscita che si rivelerà molto azzeccata. Arriviamo a Palagnana prima dell'alba, il freddo è pungente, siamo io Lorenzo e Andrea. Cerchiamo di arrivare più su possibile con la macchina ma dopo che Lorenzo si è intraversato prima della chiesetta torniamo indietro e parcheggiamo infondo. Facciamo una prova ARVA , calziamo subito le pelli alla chiesa e partiamo su per le piane che ci portano alla Casa del pastore, incredibile l'innevamento e il panorama. Il Piglione fa capolino alla nostra sinistra durante la risalita e si possono notare alcune slavine di fondo sul ripido versante Nord Est. Risaliamo per i pendii a tratti ripidi a tratti dolci fino a sbucare fuori dalla zona arbustiva la neve è polvere tranne che per qualche tratto sulla cresta che è dura. Arrivati alla croce il panorama è a 360° mozzafiato, mai visto un'innevamento del genere, la pania è un cono bianco, quasi si potrebbe discendere direttamente nella costa pulita dalla croce tanto consistente l'innevamento. Scattiamo foto, poi ci attrezziamo per la discesa, scenderemo sul versante Nord nord est che guarda la Garfagnana poi risaliremo per ridiscendere a Palagnana. La neve è tanta, saggiamo la consistenza e decidiamo di scendere uno per volta a intervalli lunghi. Parte Andrea, i dubbi che ci fossero alcune placche scompaiono quando la polvere lo fa scomparire ad ogni curva che fa, arrivato un bel pezzo in basso si fa da parte e ci fa cenno che il prossimo può scendere, parte Lorenzo e dopo circa 5 minuti scendo io con la split. La neve è perfetta la pendenza ottima, questo versante per niente frequentato è bellissimo e selvaggio. Arrivati in fondo all"inizio del bosco ci accingiamo a ripellare ma per me c'è una brutta sorpresa, la colla delle pelli si è congelata e non si attaccano più, dovrò risalire a piedi e con questa quantità di neve è un grosso problema. Sprofondo a volte fino al linguine, la fatica è tanta, cerco di trovare punti con neve più dura ma niente. E' un freddo cane, siamo all'ombra, piano piano risalgo e finalmente arrivo al sole dove la neve è leggermente più compatta. Passo dopo passo sprofondando a più non posso arrivo finalmente alla croce dove mi aspettano Lorenzo e Andrea. Mangiamo ancora qualcosa e io mi riprendo un pò dalla fatica immane. Appena pronti ci buttiamo in una discesa sugli aperti pendii assolati su una neve ancora una volta fantastica, incredibile. Curva dopo curva arriviamo alla chiesetta e da li ancora sciamo in mezzo quasi alle case fino ad arrivare sulla strada che ci porta a Palagnana. Da li possiamo ammirare le nostre curve su quella neve eccezionale, fantastico.  Che giornata, io sono esausto ma anche gli altri non sono da meno. Quantità e qualità di neve eccezionale, girnata al TOP! Ovvio che mi comprerò subito un paio di pelli di riserva da tenere nello zaino d'ora in poi.
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#7
Sui monti nevica ininterrottamente e in quantità apocalittiche da giorni, quale migliore occasione per fare una linea sognata da anni ma mai in condizioni sui monti di casa. Stamani di buon ora con l'amico Andrea G. partiamo da Tre scolli con già una buona quantità di innevamento, appena cinque minuti dopo qualche metro più su calziamo gli sci con le pelli e iniziamo la risalita del sentiero. C'è una quantità di neve impressionante già nel bosco, una roba mai vista così in basso. Il paesaggio è di un candore e di un bianco accecante, gli alberi piegati, ricoperti da un manto di neve spesso. Arriviamo al burrone di Sigliora e per sicurezza lo attraversiamo in un punto che a noi pare molto meno carico di neve  ammaliati da quel panorama incredibile e ammirando sopra di noi la linea che vorremmo percorrere alla sinistra orografica della cresta Nord Ovest. Andrea va come un treno, io ho problemi con un bastoncino ma piano piano guadagno la cresta, sul versante Nord est che da verso il rifugio la copertura nuvolosa comincia ad avanzare facendoci temere per la visibilità. Risaliamo in velocità la cresta che sembra fatta di panna montata con gli sci ai piedi e finalmente arriviamo in vetta. Felici di quello che vediamo c'è poco da aspettare, per ora la linea di discesa è aperta alle nubi ma temendo per una possibile chiusura dopo aver scattato alcune foto di rito monto la splitboard e ci accingiamo nella discesa. Parte Andrea andando sulla destra vista mare, alla prima curva c'è una brutta sorpresa, la neve è incredibilmente ghiacciata, temiamo che sia tutta così da quel versante per lo meno nella parte alta, nel dubbio tiro fuori la Picca. Andrea fa qualche metro in avanti e la neve fortunatamente è di nuovo polverosa ma non c'è da sottovalutare la discesa, il pendio non è ripidissimo ma un'eventuale caduta su una placca potrebbe essere molto pericolosa. Arriviamo su un canaletto stracolmo di neve, saggiamo la tenuta e la consistenza della neve e partiamo uno alla volta nella discesa tanto sognata. E' fantastica, la neve è polvere, uno dopo l'altro alternandosi disegniamo curve perfette su quel versante vista mare da urlo, la vista della cresta Nord Ovest con il verde del monte Gabberi e Lieto dietro stacca in maniera eccezionale. Arriviamo dopo innumerevoli curve alla nostra traccia di salita e siamo strafelici, che discesa, in un posto così è un sogno, una neve eccezionale di una consistenza fantastica su un versante praticamente quasi a Sud. Ci congratuliamo e Andrea vuole tornare su di nuovo, è insaziabile ma come dargli torto il ferro va battuto finche è caldo e allora mangiamo qualcosa e dopo aver ripellato su di nuovo su traccia già battuta. Mentre saliamo le nubi si chiudono ma arrivati sulla cresta la visibilità torna buona e decidiamo di riguadagnare la cima. Arriviamo in cima e la visibilità è buona anche se molto peggio di prima. Rifacciamo le prima curve su pendio duro poi arriviamo di nuovo al canaletto iniziale della discesa, ci teniamo ancora più a destra verso la cresta, la neve è un pò più pesante di un'ora e mezza prima, ma con la tavola riesco a planare bene senza troppi sforzi, ancora una volta è bellissimo, sembra di sognare. Tagliamo le tracce di salita è via giù nel bosco districandosi fra rami e tronchi, fra pianette e cavalli selvatici arriviamo praticamente quasi alla macchina sciando. Fantastico, una giornata veramente da ricordare, condizioni di neve eccezionali per una montagna posta nella posizione del Matanna!

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#8
Vista la giornata decente stamani sono stato al Lago Santo per rendermi conto di quanta neve c'era con l'intenzione di dare un giretto sul Rondinaio. Risalendo constatavo che la neve era piuttosto dura specialmente nelle zone d'ombra e purtroppo il Rondinaio data l'esposizione  non godeva certo del poco sole che c'era... Aggirato il lago sulla Baccio sulla destra e arrivato e arrivato in vista dei canali del Triangolo ho avuto un'irresistibile tentazione vedendoli bene bene scaldati dal sole. Sono risalito dal canale Destro senza ausilio di ramponi e ho constatato subito che la neve era in ottimo stato per la discesa tranne per un pezzetto nel mezzo rimasto all'ombra e ancora piuttosto duro con spessa crosta da rigelo. Molto faticosa la salita per neve sfondona per la quasi totalità della salita sembrava di essere ad Aprile. Una volta arrivato all'uscita del canale sono stato protagonista di una piccola avventura finita per fortuna bene che non mi dilungherò a raccontare   ::) ::) ::). Comunque dopo poco che ero sulla cima una nebbia incredibile ha fatto la sua comparsa e mi sono affrettato nella discesa per la stessa via di salita. Prevista forte nuvolaia anche nei prossimi giorni sconsiglio di andare  ;) ;) ;) Ottima giornata per essere metà Novembre. Ciao a tutti

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#10
Ieri tornado da una sciata all'Abetone mi è venuta l'idea di andare a vedere nella zona del Grondilice com'erano le condizioni, è un pò che avevo in testa il canale del Gobbo, canale non ripido ma ben sciabile, così decido, domani vado! Stamani sveglia alle 5:00, mi dirigo a Vinca e parcheggio la macchina proprio all'imbocco del sentiero con già qualche centimetro di neve in terra. Risalgo il sentiero a piedi e dopo 5 minuti i pochi centimetri sono già 20 e metto gli sci ai piedi, risalgo velocemente il bosco e arrivato all'uscita su pendii aperti la neve è già molto di più di quella che mi aspettavo. Neve polverosa, ambiente bellissimo, sono le 8:30 e sono già praticamente sulla base del canale. Risalgo a zig zag la parte bassa del canale, gli sci affondano nella neve fresca e la fatica non  è poca, cerco di tenermi in zone riparate da potenziali slavine perchè i pendii hanno già una certa pendenza e la neve non manca. Mano mano che salgo cominciano i dubbi, come risalgo la parte alta del canale senza sci ai piedi con tutta questa neve??? La risposta non tarda ad arrivare, arrivo ad un punto dove il canale si restringe un pochino e s'impenna, mi metto al riparo dietro una parete di roccia e carico la split sullo zaino, inizio la risalita del canale a piedi, sul primo sfondo fino oltre il ginocchio ma sotto il fondo è compatto e riesco ad avanzare un centocinquanta metri. Purtroppo poco dopo inizio a sfondare sempre di più, sono quasi fino alla vita nella neve e la fatica è veramente tanta, non riesco a proseguire, provo ha cercare un passaggio con neve più consistente ma niente, c'è troppa neve (almeno per me) non credo di essere in una situazione del tutto sicura e decido di fare dietrofront. Inutile intestardirsi.  Mi sistemo dietro un grosso masso, ammiro il panorama e scatto qualche foto, il posto è da urlo. In pochi secondi monto la split e inizio la discesa su neve fantastica, sembra di volare e in 10 minuti sono in fondo. Il posto è veramente bello, anche la neve era bella ma questa volta forse un pò troppa.






#11
I dettagli sull'avventura direttamente dal protagonista ;-)

#12
In quest'ultimo periodo le condizioni per lo sci alpinismo non erano gran che con neve molto dura e meteo spesso avversa, ne ho approfittato per costruire una nuova Splitboard con una tavola Burton Coil 165 comprata in Germania da Jens che ringrazio. La tavola nonostante avesse molti anni era in stato eccezionale. La costruzione di quest'ultima split è maturata in seguito a discese sul ripido e risalite su neve dura, nelle condizioni delle Apuane e Appenniniche la neve ha spesso delle consistenze parecchio ostiche e sono fondamentali determinate caratteristiche della tavola. La coil dovrebbe essere abbastanza rigida e stretta e credo che migliorerà la facilità di risalita e la tenuta sul ripido specie con nevi dure. Le split che ho costruito fino ad ora specie con la Cross della Voelkl erano rigide ma questa lo è ancor di più e ovviamente ha il camber classico ed è direzionale. Monterà attacchi hard Spark e puntali Dynafit.






#13
Francamente molta più neve di quanto immaginassi, la Carcaraia si conferma al top per mantenimento del manto nevoso!









#15
Stamani mattina con un mio amico siamo stati al giovo per cercare di scendere il Canale Centrale, ancora una volta il canale si è dimostrato avido, ghiaccio vivo in molti punti tanto che abbiamo dovuto attrezzare un paio di soste per risalire in tranquillità. Nella strettoia data la poca neve la ripidità è tale che sarebbe stato impossibile scenderlo anche non ci fosse stato il ghiaccio. Dovremmo aspettare un'abbondante nevicata per ritentare. Arrivati in cima abbiamo percorso tutta la cresta passando per la cima fino a scendere al ripido imbocco del canale del triangolo di Sx dove con molta sorpresa la neve oserei dire fosse perfetta. Sono sceso dal canale fino al lago su neve stupenda. Giornata da incorniciare

Saluti

http://imgur.com/a/CGG6T

http://imgur.com/a/CEuHP

http://imgur.com/a/Ci1Vv
#16
Stamani sono stato nel Sestaione per vedere di scendere il canale Sud Ovest che era già qualche anno che tenevo d'occhio. Sono risalito fino al canale attraverso la foresta del Sestaione, la neve non sembrava male, buona consistenza. Arrivato nel canale ho incontrato 2 sci alpinisti anche loro intenzionati a scendere il canale e siamo risaliti insieme. Purtroppo durante la risalita ho constatato che la neve era abbastanza dura specie in alcune ripide strettoie e con la tavola sinceramente non me la sono sentita anche perchè quest'anno non ho sciato praticamente nulla. Canale comunque bellissimo. Con la neve più morbida sarebbe stato un'altro discorso. Ho aspettato che intraprendessero la discesa i due ragazzi, peraltro molto bravi poi io ho optato per scendere il più facile Canale delle Streghe, canale che nonostante non sia ripido con la neve dura che aveva non è risultato banale. Tutto sommato una bella uscita visti i tempi di magra.

http://imgur.com/a/MGYdO

http://imgur.com/a/jooWZ

http://imgur.com/a/yU0k0
#18
Monte Giovo - Tentativo di discesa canale Centrale, Discesa diretta del Giovo e Canale del Triangolo

http://www.apuanesplitboard.it/2016/04/01/monte-giovo/
#20
Ieri approfittando dell'ultimo giorno di bel tempo previsto sono stato di nuovo a tentare la discesa della via 'Amoretti di Vestea sulla Pania della Croce, una delle discese più impegnative della Alpi Apuane. La neve è apparsa subito ok anche se sul traverso del rifugio Rossi mi ha fatto venire il dubbio che in certi punti potesse essere ancora dura. Risalendo questa ipotesi è scomparsa, la neve oggi era ok. La discesa è stata impegnativa, la prima parte avvicinandosi al traverso è molto suggestiva, sembra di volare sulla sottostante Borra Canala. L'impegno è stato massimo specialmente sul traverso esposto e ripidissimo a 55°. Ho tentato di farlo tutto con la tavola ai piedi ma gli ultimi metri affioravano rocce e sotto la neve morbida c'èra ghiaccio. Ho dovuto fare un pò di numeri da circo per sfilarmi la tavola sul quel punto critico ed infilarmi i ramponi e ciò messo un bel pò. Stessa situazione per rimettermi la tavola ai piedi. Passato il traverso la pendenza è sempre sostenuta 50° e successivamente 45° ma l'ottima neve mi permetteva di godere appieno la discesa.
Rif. Sci alpinismo in Apuane e Appennino di Dianda e Simoncini

Credo che per quest'anno riporrò l'attrezzatura, il caldo è arrivato!