Meteo Inverno 2011-2012

Aperto da Eternity, Dicembre 01, 2011, 12:00:29 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eternity

La prima parola che mi viene in mente per presentare l ingresso nell inverno meteorologico quest anno è: porcavacca!

Ci tocca parlare di meteo qui d ora in poi...
La neve unisce i cuori di chi la ama

Balena

comincerei a mettere la "i" maiuscola per Inverno .  :D

Non vorrei che il "Generale" scontroso come è ci facesse un brutto scherzo ...

suvvia , la "I" maiuscola per il Generale Inverno !  :)
"Ebbene, in verità Vi dico, Vi erano 12 metri di neve a Pianosinatico ,la strada ormai ridotta ad un viottolo con muri di neve immani, le case sepolte, la gente esausta. Il passo dell'Abetone ormai seppellito riaprì dopo un anno" - dal Vangelo secondo me , libro 5° la PEG , Noi lo sapevamo da anni.

Balena

a proposito di Generale Inverno , interessante questa cosa che ho trovato , penso sia attendibile .

NAPOLEONE NON FU SCONFITTO
DAL "GENERALE INVERNO"

di LIONELLO BIANCHI


La caduta dell' Urss ha scoperchiato i palazzi non solo politici. I segreti custoditi nel profondo degli archivi, prima gelosamente chiusi al grande pubblico, affiorano via via. Si aprono pure agli stranieri anche i grandi musei che rivelano tesori finora sconosciuti, che si pensava fossero scomparsi. Proprio di questi ultimi tempi, uno squarcio importante é stato fatto sulla rotta della Grande Armata francese nella Russia del 1812.

Al riguardo, sono fioriti leggende ed aneddoti, é sorta una ricca e gloriosa letteratura. I libri di testo scolastici e quelli di storia avevano seguito un filone nella ricostruzione di quella campagna che portó alla disfatta la Grande Armata dei francesi: si tendeva a giustificare la sconfitta con il gelo, il freddo dell'inverno russo, che avrebbe finito con il piegare le truppe di Napoleone. Ora però la più accreditata versione riferita da tutti i testi storici, quella del Generale Inverno che avrebbe decimato e sconfitto I'Armée, viene a cadere di fronte alla clamorosa scoperta portata a conoscenza del pubblico occidentale in quest'ultimo mese, dunque recentemente, da un esponente del Museo di Stato di Mosca. Si tratta infatti di uno dei principali ritrovamenti negli archivi del museo russo di alcune migliaia di manoscritti di Napoleone I, tra i quali ce ne sono alcuni che ci dicono la veritá sulla disfatta di Russia. Di pugno del grande Imperatore, in uno dei suoi appunti scritti durante l'esilio di Sant'Elena, si legge testualmente: " ...la campagna era persa prima che ad ottobre cominciassero le grandi gelate: l'inverno non fu nemmeno tanto severo secondo gli standard russi".

Un'affermazione, questa, dell'Imperatore che smentisce autorevolmente i racconti e le leggende suI Generale Inverno e che ripropone sotto diversa luce I' analisi della campagna russa della Grande Armata. A questo punto sarà opportuno riconsiderare, adesso, le ragioni che condussero alla ritirata di Beresina, dopo che i francesi, nella prima parte della lunga campagna, avevano ottenuto una pesante vittoria a Borodino, una vittoria che costò migliaia di vittime umane anche se spianò la strada verso Mosca a Napoleone e ai suoi che ci arrivarono comunque in condizioni disagevoli.

Respingendo la comoda e largamente accreditata versione del grande freddo, Napoleone, nel suo esilio, dove ebbe modo di riflettere sui suoi trascorsi, sulle sue gesta e anche sui suoi errori, sostiene invero con molta luciditá che a ferirlo a morte fu proprio la vittoria di Borodino dove il generale russo Mikhail Kulikov tentó invano di sbarrargli la strada verso Mosca: ció comportó, scrive l'Imperatore, un grossissimo dispendio di forze per i francesi che giunsero stremati alla seconda fase della campagna.

Altre cose interessanti in proposito dovrebbero arrivare dagli altri appunti di Napoleone ritrovati negli archivi di Mosca e in via di riordino. L'anticipazione del prezioso ritrovamento é apparsa domenica 20 ottobre sul londinese "the Sunday Times", con questo titolo in prima pagina: "Napoleon's bodice ripper/found in Moscow archive". A fare questa ghiottissima rivelazione al giornale londinese é stato Fiodor Petrov, curatore del Museo Storico di Mosca.

I documenti napoleonici sono quasi duemilacinquecento, una mole imponente di scritti come si puó facilmente comprendere. In gran parte si tratta di cimeli raccolti con meticolosa cura dal conte russo Grigori Orlov, nipote del piú famoso amante di Caterina II. Durante la sua ventennale permanenza a Parigi, nel periodo della Restaurazione seguito alla caduta di Napoleone e al Trattato di Vienna del 1815, il conte Orlov si adoperó a cercare nei vari archivi della capitale francese documenti riguardanti non solo l'Imperatore corso ma anche relativi alla storia inglese. Quindi fece donazione della sua ricchissima collezione all'archivio di Stato russo, che la conserva tuttora.

Per quanto concerne Napoleone, gli appunti non si riferiscono soltanto alle sue azioni militari e politiche, ma contengono commenti e giudizi, spesso tutt'altro che lusinghieri, quasi sempre pungenti e sferzanti sui principi, sui sovrani, sui condottieri e sui diplomatici dell'epoca. Napoleone non risparmia nessuno, o quasi. Anche qualche aforisma di questo tipo: "...un governo che non sa come ammettere la propria colpa é un governo che non sa come comandare". Un monito ai governanti, che potrebbe valere anche per i nostri giorni. E poi, rivolto alle potenze vincitrici di allora: " ..invece di prendersela con un uomo, i potenti dovrebbero sempre cercare di essere meglio di lui".

Chiaro avvertimento a Inglesi, Russi e Austriaci che lo colpirono duramente. Ma non ci sarebbero solo appunti di natura politica o militare, sarebbero stati trovati anche spezzoni di appassionate pagine di un romanzo d'amore che Bonaparte si era accinto a scrivere giovanissimo, prima di intraprendere la sua carriera che lo doveva condurre alla guida della Francia. E' questo molto probabilmente il documento piú curioso che potrebbe gettare una nuova luce su Napoleone I, che entrerebbe di diritto nella storia della letteratura. non solo francese, ma internazionale proprio per la sua grande personalitá che ha influenzato un'intera epoca.

Quando tutto questo materiale sará ordinato, il Museo di Stato di Mosca provvederà a pubblicarlo. La difficoltá maggiore, secondo quanto dichiarato al "Sunday Times" dal curatore del museo moscovita, consisterebbe nella "cattiva calligrafia" del grande Corso. Si pensa che questi preziosi documenti potranno essere pubblicati tra sei o sette mesi e che tutto il materiale riordinato potrebbe essere esposto in una mostra per la fine del 1997.

In attesa di poter consultare, o meglio visionare questi duemilacinquecento appunti napoleonici presso il Museo di Stato moscovita, vale la pena rievocare sia pure in sintesi gli sviluppi della campagna russa dal 1812 al 1813. Con l'ausilio del volume di David G. Chandler "Le campagne di Napoleone", Supersaggi Bur, prima ediz. 1992, rivediamo lo svolgersi dell'azione della Grande Armata nelle steppe russe.

Cominciamo da Borodino, che, secondo la versione di Napoleone, fu l'inizio della fine. Dunque, a pag. 949 del secondo volume dell'opera citata, ricaviamo:" ...con la conquista di Smolensk, Napoleone aveva raggiunto Ia fase critica della campagna di Russia. Per sei giorni le formazioni della Grande Armata rimasero attorno alla cittá, mentre il loro padrone era chiuso in meditazioni e stava pensando alle azioni che avvrebbe potuto intraprendere nel futuro. Fino a quel momento - scrive lo storico - Bonaparte aveva sempre sperato che la campagna si sarebbe conclusa rapidamente con una sola gigantesca battaglia. Doveva invece accettare il fatto che tre successivi tentativi per farla finire non erano minimamente riusciti. Avrebbe adesso ordinato di riprendere subito l'avanzata per Mosca, o non sarebbe stato miglior consiglio arrestarsi, svernare a Smolensk e riprendere l'avanzata nella primavera?...".

E lo storico prosegue piú avanti: "Sappiamo che Napoleone aveva considerato dapprima la possibilitá di passare l'inverno nella zona di Smolensk e, secondo Caulaincourt, che é sempre una fonte d'informazione assolutamente degna di fiducia, tornó ancora su questa soluzione poco prima della battaglia di Lubino". A questo punto citando testualmente Napoleone, Chandler va avanti cosi:

"...Abbandonando Smolensk, che é una delle cittá sante della Russia , quei generali hanno disonorato il proprio esercito agli occhi del loro stesso popolo. Questo mi mette in una posizione di forza. Li spingeremo ancora un poco indietro, tanto per aver maggior respiro. Mi sistemeró qui. Faremo riposare le truppe. Il paese si adatterá a questa situazione e vedremo quanto essa fará piacere ad Alessandro. Rivolgeró la mia attenzione ai corpi che sono sulla Dvina, che non stanno facendo niente; il mio esercito sará ancora piú formidabile e Ia mia posizione ancor piú minacciosa per i russi che se io avessi invece vinto due battaglie. Stabiliró a Vitebsk i miei acquartieramenti. Solleveró la Polonia in armi e poi faró la mia scelta, se sará necessario, tra Mosca e Pietroburgo".

A pag. 951 dell'opera citata si legge: " ...Sulla base di queste importanti considerazioni di carattere militare, sembra che la miglior soluzione per Napoleone sarebbe stata quella di rimanere a Smolensk: "...Ma sappiamo che, alla fine, prevalse un'altra idea, cioé quella di avanzare. Diverse le circostanze che indussero l'Imperatore a procedere portando le sue truppe in zone infide, dove potevano mancare gli approvvigionamenti, cosa che - come tutte le fonti concordano - si sarebbe puntualmente avverata. Da parte sua, Alessandro, lo zar di tutte le Russie, aveva predisposto la propria strategia, chiaramente attendista, dopo aver rivolto al popolo un accorato appello invitando tutti i cittadini a essere pronti ad imbracciare le armi. Si arrivó cosi alla battaglia di Borodino, il 5 settembre 1812.

Qui si incontrarono la Grande Armata francese e un esercito russo rinforzato da volontari, Tra il pomeriggio e la sera del 5 ci fu una lotta accanita. La ventisettesima divisione russa forte di dodici cannoni era stata posta a guardia della postazione. Per lunghe ore la battaglia accesasi rimase in equilibrio, fino a quando l'arrivo del V corpo di Poniatowski lungo la vecchia strada postale convinse il generale russo Kutuzov a far abbandonare il posto ordinando una ritirata sulle posizioni principali. "Durante la notte - si legge nella pagina 956 del libro citato - Napoleone si accampó nei pressi della strada principale, circondato dalla sua Guardia; sfortunatamente era ben lungi dallo star bene in salute; aveva un fortissimo raffreddore e soffriva di un vecchio risentimento alla vescica. Queste sue condizioni avrebbero avuto una notevole influenza sulla condotta delle operazioni della giornata seguente.

"La maggior parte del 6 trascorse in uno stato di calma irreale , mentre ambedue i contendenti erano impegnati a progettare piani e a richiamare reparti ancora lontani. Le pattuglie francesi uscite in ricognizione poterono ben presto fornire un'idea approssimativa dello schieramento e della forza dei reparti di Kutuzov. I russi disponevano di circa 17.000 uomini della cavalleria regolare, tutti superbamente montati, di 7.000 cosacchi, di 72.000 fanti, di circa 10.000 soldati della milizia e di 640 pezzi di artiglieria con un totale di 14.500 artiglieri; piú o meno si trattava di una forza totale di 120.800 combattenti.

" ..Finalmente alle due della mattina successiva venne emanato alle truppe un proclama nel quale era scritto: "Soldati! Ecco la battaglia che avete cosi a lungo desiderato! Da questo momento la vittoria dipende solo da voi e voi ne avete bisogno. Vincendo otterremo grande abbondanza di rifornimenti, ottimi acquartieramenti invernali ed un pronto ritorno in patria. Comportatevi come faceste ad Austerlitz, Friedlan, Vitebsk e Smolensk cosi che i posteri possano sempre ricordare con orgoglio la vostra condotta odierna; fate che essi possano dire di ciascuno di voi: "Prese parte alla grande battaglia sotto le mura di Mosca!". E il 7 settembre, poco prima dell'alba, i francesi passarono all'attacco.

Non mancó la forte reazione russa. Fu una battaglia strepitosa, molto accanita. Sembrava a un certo punto che la situazione precipitasse per la Grande Armata, quando Napoleone con i suoi generali ordinó l'ultimo decisivo assalto. Le perdite furono rilevantissime, alla fine Borodino fu presa, ma a che prezzo: quasi trentamila soldati francesi lasciati sul campo morti o feriti.

Quando la campagna riprese, la Grande Armata non era piú la stessa, anche se conservava alto lo spirito. Si arrivó alla Beresina (25-29 novembre 1812) in condizioni disperate. Da qui l'amarezza che si puó leggere in quell'appunto dell'Imperatore, da poco venuto alla luce negli archivi del Museo di Mosca, in cui ammette che le sue truppe erano uscite dissanguate da Borodino. Mai vittoria fu cosi dannosa. Napoleone pagó un atto di presunzione, convinto di avere la Russia ai suoi piedi, invece dovette assistere progressivamente - dopo essere entrato a Mosca distrutta da un incendio appiccato dagli stessi russi per non lasciare alcun sostentamento ai nemici - al disfacimento e infine al crollo della Grande Armata. Il grande freddo non c'entrava (scriverá lui nei suoi appunti a Sant'Elena)., anche se i cronisti dell'epoca incolparono il Generale Inverno, ovvero il grande freddo al quale i francesi non erano preparati. Ma lo stesso Napoleone scrive che quell'inverno russo fu tra i piú miti. Sta di fatto che 1'Imperatore a testa bassa con i resti di quella che fu l'Armée fu costretto alla ritirata ingloriosa. Il preludio del suo tramonto definitivo, della fine a Waterloo e dell'esilio cui fu obbligato nella lontana isola di Sant'Elena dove morì il 5 maggio 1821. Una fine celebrata da Alessandro Manzoni in uno dei suoi carmi piú celebri, il "5 maggio" appunto: "Ei fu. Siccome immobile dato il mortal sospiro ...".
"Ebbene, in verità Vi dico, Vi erano 12 metri di neve a Pianosinatico ,la strada ormai ridotta ad un viottolo con muri di neve immani, le case sepolte, la gente esausta. Il passo dell'Abetone ormai seppellito riaprì dopo un anno" - dal Vangelo secondo me , libro 5° la PEG , Noi lo sapevamo da anni.

Eternity

 :o
ma che hai mangiato stasera bale??
La neve unisce i cuori di chi la ama

GoKeN.iT

il post di Balena è troppo lungo, c'è qualcuno che mi fa gentilmente una sintesi  :D :D :D :D :D ;) ;) ;) ;) ;)
2006/2007: 18 uscite. 2007/2008: 18. 2008/2009: 50. 2009/2010: 51.
Stagione 2010/2011: 37
NUMERI IMMENSI...

Super G


motomix

ma quale inverno ?!?!?!?  ???

qui stamani pare d'essere a settembre.  :-\
GUARDINGA76, la mia regina.

paolino

#7
PT, 5°, pioggerellina stitica.

Mi consolo vedendo che pure lo scorso anno dicembre iniziò con una minima di 5,5° ed una max di 10,3° a PT e nei giorni seguenti (l'8 ) la minima fu addirittura di 12,2° mentre il 9 la max fu 17,1°...però pioveva ammodo un anno fa!

tommasone

Citazione di: motomix il Dicembre 01, 2011, 07:43:34 AM
ma quale inverno ?!?!?!?  ???

qui stamani pare d'essere a settembre.  :-\

confermo, mi sono dovuto togliere i guanti ed aprire la giacca! La temp. viareggina stamani è incredibile!
3 Park city, 3 Deer Valley, 2 The Canyons, 1 Brighton, 1 Snowbird, 1 Alta, 1 Solitude, 1 Bremboski, 2 Montecampione, 1 Valbondione, 1 Borno,  5 Abetone, 1 Doga e mi manca ancora il cimo!

Balena

Citazione di: tommasone il Dicembre 01, 2011, 08:53:47 AM
confermo, mi sono dovuto togliere i guanti ed aprire la giacca! La temp. viareggina stamani è incredibile!

si si ... roba da briai ! minima 12° !  :o :o
"Ebbene, in verità Vi dico, Vi erano 12 metri di neve a Pianosinatico ,la strada ormai ridotta ad un viottolo con muri di neve immani, le case sepolte, la gente esausta. Il passo dell'Abetone ormai seppellito riaprì dopo un anno" - dal Vangelo secondo me , libro 5° la PEG , Noi lo sapevamo da anni.

Balena

Citazione di: GoKeN.iT il Dicembre 01, 2011, 01:16:19 AM
il post di Balena è troppo lungo, c'è qualcuno che mi fa gentilmente una sintesi  :D :D :D :D :D ;) ;) ;) ;) ;)

in sintesi la storia racconta che Napoleone nella campagna di Russia venisse sconfitto dal rigidissimo inverno russo del 1812 ...

invece dall'apertura degli archivi dell'ex URSS sembrerebbe che quell'Inverno fu molto mite e le motivazioni furono altre .

Il crollo di un mito  :'( :'(
"Ebbene, in verità Vi dico, Vi erano 12 metri di neve a Pianosinatico ,la strada ormai ridotta ad un viottolo con muri di neve immani, le case sepolte, la gente esausta. Il passo dell'Abetone ormai seppellito riaprì dopo un anno" - dal Vangelo secondo me , libro 5° la PEG , Noi lo sapevamo da anni.

AndreIlNello

Citazione di: Balena il Dicembre 01, 2011, 09:25:40 AM
in sintesi la storia racconta che Napoleone nella campagna di Russia venisse sconfitto dal rigidissimo inverno russo del 1812 ...

invece dall'apertura degli archivi dell'ex URSS sembrerebbe che quell'Inverno fu molto mite e le motivazioni furono altre .

Il crollo di un mito  :'( :'(

bale invece di sciorinare nozioni che non possiedi rassegnati al tuo ruolo di metereologo pizzoso e scadente...magari ogni tanto sarebbe il caso di variare i termini, tra un "oimmena" e un "porcavaccacciaimpestata"...che è caldo lo si sente.
"Non puoi sprecare la tua vita nell'egoismo, altrimenti tutto ciò che resterà di te saranno solo un mucchio di parole e poi morirai. Per dare un significato alla vita devi fare qualcosa"
(B. Marley)

Balena

Citazione di: AndreIlNello il Dicembre 01, 2011, 09:32:13 AM
bale invece di sciorinare nozioni che non possiedi rassegnati al tuo ruolo di metereologo pizzoso e scadente...magari ogni tanto sarebbe il caso di variare i termini, tra un "oimmena" e un "porcavaccacciaimpestata"...che è caldo lo si sente.

oh rintronato , a italiano andavo male e si evince ...  :D
ma in storia mi muovevo bene ecco .
le parolacce non si possono scrivere !  =))
"Ebbene, in verità Vi dico, Vi erano 12 metri di neve a Pianosinatico ,la strada ormai ridotta ad un viottolo con muri di neve immani, le case sepolte, la gente esausta. Il passo dell'Abetone ormai seppellito riaprì dopo un anno" - dal Vangelo secondo me , libro 5° la PEG , Noi lo sapevamo da anni.

tommasone

Guardando le carte di antonio sanò che è sempre ottimista per la neve mi pare ci siano veramente poche speranze a breve.

Lasciando perdere l'abetone che a quanto pare potrebbe prendere qualcosa da 1700 in su (ma poca roba)
mi pare che pure le alpi siano messe malino.

Speravo in un'apertura di stagione a cervinia che vista la quota sembra quella messa meglio, ma cmq si parla di veramente poche piste aperte, zermatt praticamente chiuso. Mi sa se ne riparla tra una 15ina di giorni!
3 Park city, 3 Deer Valley, 2 The Canyons, 1 Brighton, 1 Snowbird, 1 Alta, 1 Solitude, 1 Bremboski, 2 Montecampione, 1 Valbondione, 1 Borno,  5 Abetone, 1 Doga e mi manca ancora il cimo!

AndreIlNello

Citazione di: Balena il Dicembre 01, 2011, 09:43:24 AM
oh rintronato , a italiano andavo male e si evince ...  :D
ma in storia mi muovevo bene ecco .
le parolacce non si possono scrivere !  =))

ho capito ma cerchiamo di variare un attimo il ritmo giù eppoi non parlavo di parolacce parlavo solo della tua dialettica che è scarna come la tua negletta persona. smunto!
"Non puoi sprecare la tua vita nell'egoismo, altrimenti tutto ciò che resterà di te saranno solo un mucchio di parole e poi morirai. Per dare un significato alla vita devi fare qualcosa"
(B. Marley)