Citazione di: Kaliningrad il Marzo 22, 2024, 11:17:48 PMTe li invidio, soprattutto Civago che un giorno di grande innevamento vorrei andare a visitare con le pelli.
Civago me la ricordo come una pista ripida e, almeno per me alle prime armi, complicata. Credo di essermi dedicato al fondo per parecchi anni, proprio perché quella pista lì, assieme alla parte alta del Cimoncino, mi ricordo che mi costarono tempi interminabili tra cadute e tentativi più o meno goffi di stare in piedi.
Delle piste di Piandelagotti ho invece un ricordo post-chiusura degli impianti. Nel 1997 andai allo skistart in Valgardena. Tre giorni di sci coronati da un padre in crisi digestiva che butta il figlio con lo slittino in mezzo alla pista, io con i vecchi Dynastar dritti riesco a evitarlo, ma poi mi si allargano le punte (credo una laminata) e rimedio una lesione al collaterale destro. Il babbo si è eclissato (maledetto). Io dolorante arrivo al parcheggio (ero a 100 metri e l'ultima discesa). L'amico infermiere mi porta in albergo, mi riempie di sporte di neve per buttare giù la botta e il mattino mi porta in ospedale. Rimedio tre mesi tra guarigione e riabilitazione. A Marzo 1998 sono ancora un pò zoppicante, ma mi resta il dubbio: avrò paura a tornare a fare discesa? Parto per Piandelagotti. Sci da fondo per tutta la mattina. 27 Km. Che su quelle piste lì e andando a un passo e mezzo (intero con la destra non mi veniva) non è male. La gamba c'è. Tiro fuori scarponi, zaino e Dynastar, li monto sulle placche e risalgo la pista a sinistra di Piandelagotti. L'impianto era già chiuso, ma il manto c'era tutto. Scarponi da montagna nello zaino, infilo gli scarponi da sci, metto gli sci e scendo .... Sto sciando ancora adesso