Lo sci moderno è arrivato ad un epilogo ?

Aperto da Kaliningrad, Settembre 06, 2014, 09:33:00 AM

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Kaliningrad

Interessante articolo che racchiude alcune problematiche discusse anche qui nel forum ... e che dovrebbe far riflettere ...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/05/spending-review-in-rosso-anche-le-funivie-pubbliche-in-crisi-il-turismo-invernale/1111750/

"Spending review, in rosso anche le funivie pubbliche. "In crisi il turismo invernale"
Nella lista delle partecipate stilata dal commissario Carlo Cottarelli ci sono oltre 60 aziende che gestiscono impianti di risalita, da Trento Funivie a Skiarea Valchiavenna e Monterosa spa. Le perdite complessive superano i 16 milioni di euro. Secondo l'esperto pesano i costi degli impianti di innevamento artificiale e la decadenza complessiva del modello, che ormai si regge solo grazie ai clienti stranieri

di Luigi Franco | 5 settembre 2014Commenti (35)

Il modello del turismo invernale va rivisto, altrimenti si rischia di buttare via altri soldi pubblici". E' netto Giorgio Daidola, docente di Economia e gestione delle imprese turistiche all'università degli Studi di Trento nonché maestro di sci. Per niente stupito che nella lista delle partecipate pubbliche stilata dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli siano finite oltre 60 aziende di gestione di impianti di risalita, gran parte delle quali in rosso. In base ai dati pubblicati sul sito revisionedellaspesa.gov.it, riferiti al 2012, le perdite complessive, sottratti gli utili delle poche società in attivo, superano i 16 milioni di euro. Solo per fare qualche esempio Skiarea Valchiavenna, che in Lombardia gestisce gli impianti del comprensorio di Madesimo, ha registrato un risultato negativo di 1,1 milioni nel 2012 e e di 760mila euro nel 2013, Trento Funivie ha perso 1,2 milioni nel 2012 e 480mila euro nel 2013 per portare gli sciatori sul Monte Bondone mentre per la società del comprensorio valdostano di Gressoney-Champoluc, Monterosa spa, il rosso è stato di 1,3 milioni nel 2012 e di 2,1 nel 2013. Numeri che forse colpiscono chi per uno skipass sborsa ogni volta anche fino a 40-50 euro, ma non gli esperti del settore. "Gli impianti di risalita molto spesso non danno utili", spiega Daidola, "ma permettono a tutto l'indotto di vivere. In passato alcuni gestori di funivie e seggiovie chiedevano un canone agli alberghi della zona". Non mancano certo alcuni casi fortunati di stazioni in utile, come per esempio gli impianti dell'Alta Badia, nelle Dolomiti, che portano gli sciatori in cima alla famosa pista Gran Risa. Buoni risultati che valgono per tutto il Dolomiti Superski, il grande comprensorio che si sviluppa tra Alto Adige, Trentino e Veneto. Più spesso, però, "gli impianti hanno perdite fisse, in molti casi ripianate dagli enti pubblici azionisti non si sa bene perché".

Dietro le perdite anche i costi per la neve artificiale – Le perdite, secondo il docente, sono causate soprattutto dall'evoluzione che il turismo sciistico ha avuto negli anni: "Un'evoluzione demenziale. Si è creato il bisogno di sciare anche quando non c'è neve, in tutto il periodo da dicembre a marzo. E gli impianti di innevamento artificiale incidono sui costi anche per il 40%". Cosa che ha innescato un circolo vizioso, secondo il ragionamento di Daidola: l'aumento dei costi fissi è stato in parte trasferito sul prezzo degli skipass, cosa che ha contribuito a diminuire il numero degli sciatori. Risultato, un ulteriore incremento delle perdite. Queste, come detto, vengono ripianate dal pubblico, che interviene anche per finanziare la costruzione degli impianti e l'innevamento artificiale attraverso società che tra gli azionisti hanno gli enti locali. Così tra i soci di Skiarea Valchiavenna ci sono la comunità montana della valle, il comune di Madesimo e la provincia di Sondrio, l'azionista principale di Monterosa spa è la finanziaria regionale Finaosta mentre Trento funivie spa è partecipata dal Comune e dall'agenzia provinciale Trentino sviluppo.

Crisi generalizzata per il turismo invernale – Succede così dappertutto? "In altri paesi", risponde Daidola, "ci sono casi di stazioni in cui si è sviluppato un modello di tipo 'corporate': una stessa società gestisce sia gli impianti di risalita che le strutture ricettive. I primi sono in perdita, mentre le seconde guadagnano. Tale modello da noi non ha avuto fortuna". "In Italia l'intervento del pubblico c'è sempre stato. E ora c'è ancora più di prima, perché sono aumentati gli investimenti necessari per la costruzione degli impianti, i costi di gestione e i costi per l'innevamento artificiale". Per quanto sia difficile generalizzare, secondo Daidola l'intervento pubblico spesso è da censurare: "L'unica argomentazione per giustificarlo, usata da chi è a favore, è che così si consente lo sviluppo di un'economia che nella zona va a vantaggio di tutti". Un'argomentazione che per il docente permetterebbe però di giustificare qualsiasi tipo di investimento. "La verità è che si è sviluppato un turismo invernale che non ha più alcuno sbocco, non ha futuro. In seguito alla diminuzione dei flussi, tutto il turismo invernale è in crisi, non solo le aziende che gestiscono gli impianti. In Val di Fassa e a Madonna di Campiglio, che sono il cuore del Trentino, il tasso di occupazione delle camere durante l'anno ormai è del 30-35% e buona parte degli alberghi è in perdita".

Un modello da ripensare. E senza soldi pubblici – Motivo della crisi? "Lo sci moderno è arrivato a un epilogo", risponde Daidola. "Siamo di fronte a un prodotto che si è sviluppato nella seconda metà del secolo scorso, ha avuto la sua fase di maturità e oggi è in decadenza. Lo dimostra il fatto che l'età media degli sciatori italiani è aumentata e i giovani sono poco attratti dallo sci di discesa per gli alti costi ma anche perché la sciata su neve artificiale è meno appagante. Il turismo invernale ormai si regge sui clienti stranieri e la lotta è per accaparrarsi i flussi provenienti da paesi come Russia e Polonia, dove il turismo invernale di massa è considerato ancora una novità". La soluzione per il professore è una: "Va rivisto il modello del turismo invernale, che deve tornare a essere meno legato alla tecnologia, con costi meno esorbitanti, più sostenibile e più rispettoso dell'ambiente. Se non si capisce questo, tutti i soldi pubblici investiti sono mal spesi". L'intervento pubblico, aggiunge Daidola, dovrebbe essere ridotto. "E bisogna smettere di costruire impianti nuovi". In Trentino, solo per fare un esempio, sono stati fatti nell'ultimo periodo diversi investimenti sugli impianti a bassa quota, come Folgarìa: "Una scelta che si scontra con l'aumento delle temperature, follia pura". Il rischio, per il docente, è quello di ripetere gli errori fatti con Monte Bondone oltre dieci anni fa: "Si è voluto portare questa stazione sopra a Trento al rango delle grandi stazioni delle Dolomiti, con la costruzione di alberghi e strutture. Ma il risultato è stato un flop, sarebbe stato meglio rendersi conto che il Bondone doveva rimanere semplicemente la stazione della città di Trento. Invece si sono buttati via un mare di soldi pubblici e privati".

ski boy


Kaliningrad

Quando finiranno anche i flussi dai paesi dove la settimana bianca in Italia è ancora uno status symbol (soprattutto Polonia e Russia, secondo il professore) è ovvio che il modello di sviluppo andrà ripensato.

"Va rivisto il modello del turismo invernale, che deve tornare a essere meno legato alla tecnologia, con costi meno esorbitanti, più sostenibile e più rispettoso dell'ambiente. Se non si capisce questo, tutti i soldi pubblici investiti sono mal spesi"

E anche l'Abetone avrà le sue brave sfide da raccogliere, se vorrà andare avanti.

Sarò passatista, ma una valorizzazione di Campolino in chiave di "sci ecosostenibile" (pochi impianti lenti e a basso costo, poche piste, alcune non battute, niente innevamento artificiale, ecc. ecc.) io la vedrei bene ...

Penso che, al contrario, costruire nuovi impianti e nuove piste in un'area già sovraffollata come il Gomito-Pulicchio non porterebbe proprio nulla di nuovo o di buono.

tommasone

bell'articolo e bell'analisi, tutto da condividere
3 Park city, 3 Deer Valley, 2 The Canyons, 1 Brighton, 1 Snowbird, 1 Alta, 1 Solitude, 1 Bremboski, 2 Montecampione, 1 Valbondione, 1 Borno,  5 Abetone, 1 Doga e mi manca ancora il cimo!

Balena

ahimè tutto vero .

certo come è cambiato il mondo ...
in agosto , il 17 si fece un mega giro in bici e nel tratto centrale si fece la zona di Villa Minozzo dove domina sullo sfondo il Cusna .

lì vicino ci sono Febbio ( che come tutti sappiamo è ripartita ) e Civago .

sono due posti veramente fuori mano anche per gli emiliani con una sola strada di accesso .

eppure con pochi impianti e magari una pista erano ai tempi  posti frequentati ;
il cambio di regimi climatici avvenuti dopo la metà degli anni 80' a demolito il 60/70 % delle piccole realtà e sembrava che gli impianti nuovi superveloci , l'innevamento sempre garantito potessero sorreggere da solo il sistema .
così sembrava, ma evidentemente, anche questa fase è giunta a un punto morto ...  :-\

resto dell'opinione che all'Abetone uno dei motivi  è stato ( come in tante altre località ) la costruzione sfrenata di appartamenti e la chiusura di conseguenza degli alberghi , la mancanza cronica di fare promozione ecc. ecc.

"Ebbene, in verità Vi dico, Vi erano 12 metri di neve a Pianosinatico ,la strada ormai ridotta ad un viottolo con muri di neve immani, le case sepolte, la gente esausta. Il passo dell'Abetone ormai seppellito riaprì dopo un anno" - dal Vangelo secondo me , libro 5° la PEG , Noi lo sapevamo da anni.

bracco

1- questo signore trentino (regione a statuto speciale andate a cortina e poi andate ad arabba per capire cosa vuol dire) professore universitario e al contempo maestro di sci si sveglia solo ora? bello criticare a cose fatte!!

2- la gente sviluppata del 2014 è fondamentalmente pigra, va al mare se quel azzo di telefonino che ha sempre in mano da sole come previsione senno sta a casa alla sua amata aria condizionata, idem va a sciare se quel azzo di telefonino dice che ci sono 2 metri di neve il sole zero vento strada piatta e liscia come in versilia. non c'entrano i soldi, c'entra come la gente gli spende

3- siamo una nazione o comunque una parte del mondo in cui si vendono insalate prelavate al supermercato più che quelle normali da lavare perchè lavare l'insalata fa schifo / non c' tempo / fa suducio in casa - poi si lamentano della crisi, fave lesse l'insalata prelavata costa 10 eur/kg quella da lavare neanche 1.00 eur/kg!! siamo una parte del mondo che non sale più una scala e ha messo ascensori anche in camera da letto - provate a fare turismo (albergo/bar/svaghi/ristoranti) senza wifi ti prendono per troglodita, sono tutti megamanager che necessitano la connessione!!

4- io noto che a parte qualche bella camminata e rifugio sulle dolomiti ben serviti dalle funivie il resto è deserto - le apuane sono deserte, in appennino a parte lago scaffaiolo o abetone il resto deserto - e questo anche quando fa caldo - proporre una gita con più di 3 ore di salita è impossibile - il CAI ha iscritti con un'eta media da pensione

5- la montagna non sarà mai un gioco uno svago sempre "moderno e comodo" - anche sulle dolomiti ognitanto nevica, tira vento c'è da mettere le catene o comunque le strade sono innevate, oppure fa un freddo becco, ogni tanto c'è da fare 2 metri in salita ect ect - se invece andate a sharmesheuk o come cavolo si scrive c' è sempre la temperatura che deve esserci / mai una nuvola sempre tutto perfetto e comodo

6- lo sci e la montagna non piace alla gente sempre più comoda e pigra di pianura / città - prima almeno c'era il desiderio del fresco ora con l'aria condizioanta neanche quello!! dal nencini sport non vendono più niente per lo sci alpinismo tanto sanno che non lo fa più nessuno!!

7- capite bene perchè reggono i turisti dell'est non è una questione di status simbol è gente più "dura" più abituata a durare fatica sentire il freddo mettere le catene ect ect - noi no abbiamo dovuto mettere il tappetino alla riva senno facava fatica fare i 3 metri tra l'arrivo e la selletta e alla gran risa ora c'è l'ascensore perchè poverino senno lo sciatore si stanca!! lo sci come ginnastica passiva!!

8- gli esercenti funiviari poi ci hanno messo del loro : in trentino hanno decuplicato la capacità oraria di trasporto sciatori , ovvio che se moltiplichi la possibilità di portare su persone non è subito ovvio che ne verrà di più (poi pensare che lo facciano sul monte bondone è follia, ma chi azzo glieli ha dati i soldi!!) - certo più capacità significa meno code/meno file e più confort per gli stessi ma anche più costi per gli impiantisti che non sempre riescono a bilanciare - tipico il caso abetonese : mega seggiovie come la ximenes fatte in fretta e furia per prendere gli incentivi pubblici senza pista/senza parcheggi sufficienti/lasciando l'edifico a metà con le scalette senza pavimentazione!! altro che forestale sembra di essere in provincia di caserta come "decoro urbano"!!! anche il nuovo ovo e pulicchio sparano tanto gente su ma io dopo 13 ovi di seguito mi rompo le balle - capisco SAF che si è buttata sui tutina, specie di moderni criceti che ripetono lo stesso percorso 3254234 volte in un anno

9- in breve : lo sci è messo male come qualsiasi altra attività montanara, salvo qualche pensionato cercatore di funghi  per il resto cìè il deserto (e vista la crescente pigrizia e aumento età pensionabile puntare sui pensionati mi sembra una strategia poco vincente) - ci sono gli invasati come i tutina come i runner del malandrino ma puntare su questi è poco vincente sono numericamente pochi -

10- abetone potrebbe salvarsi (nonostante gli sforzi contrari di qualcuno..) perchè il rapporto tra bacino potenziale di clienti "sia giornalieri che 2 o 3 gg attaccati" è immenso, da sotto arezzo a la spezia se hai voglia di sciare poche seghe o abetone o playstation (chi dice amo lo sci ma non mi piace l'abetone e l'appennino NON AMA SCIARE PERCH'E' SCIARE SOLO E SOLTANTO NELLE DOLOMITI PER UN TOSCANO NORMALE E' IMPOSSIBILE)- alcune località alpine sono invece spacciate troppa concorrenza!!

bracco

concludo : il global warming o altre menate non c'entrano - se a fine novembre vengono 23 metri sul monte pidocchina e poi per 3 mesi sole splendido per sciarci sopra stai sicuro che la gente non ci va lo stesso - idem per febbio (in bocca al lupo ma chi sono i clienti che dal luned' al venerdì dovrebbero pagare per salire su quegli impianti?)

non ce'ntra la neve o il tempo (certo sole e neve aiutano) c'entra la pigrizia delle persone - gli sci curving sono stati inventati perchè alla gente faceva fatica curvare, praticamente sono sci pre curvati in cui è difficile andare dirtitti - follia!!

vi faccio notare un ultima cosa : se prendete una cartina IGM o catastale di un posto in montagna come il melo o anche lizzano pistoiese oppure anche semplicemente sopra pistoia in collina, noterete che i ns vecchi e i loro tecnici geometri ect avevano "mappato" ogni cm delle ns montagne, ogni cm disponibile - avevano dato un nome ad ogni fosso ad ogni curva avvallamento poggettino - oggi sfido ad andare in un centro commerciale e chiedere alla gente di pistoia sotto i 40 anni dove e cosa è Foresta del Teso- ci scommetto però gli stessi sanno benissimo dove è Girona in spagna per via della ryainar !! non c'è azzi se permetti alla gente di far scegliere e metti tutto in concorrenta con tutti un bancario di firenze che ha una settimana libera a marzo con 2'000 eur di budget scommettiamo che questo ha 2423 diverse possibilità dallo sci in bulgaria alla settimana ai caraibi alle capitali europee - fino al 1980 praticamente o settimana bianca o a casa.

essere "scelti" liberamente e per amore in un mondo globalizzato di offerte turistiche è durissima - regge firenze / roma / venezia per chè sono uniche al mondo per il resto è dura salvo le mete turistiche per i microspostamenti del weekend come la classica versilia per scappare al grigiore della piana o appunto l'abetone per un mattiniero!!

Kaliningrad

@bracco:

1- il professore si è "svegliato" quando il giornalista del Fatto l'ha intervistato. Chi sa se lui, o la sua facoltà, sono invece stati consultati dai poteri pubblici PRIMA che questi elargissero soldi per investimenti senza futuro o addirittura controproducenti?
2-6 d'accordo
7- se è vero che i "duri" popoli dell'est non si sono ancora rammolliti, è anche vero che lo status symbol c'entra eccome! Il turismo da settimana bianca proveniente da PL, RU et similia è fatto soprattutto da nuovi ricchi (alberghi ***** e *****S) e da tanti "piccoli" nuovi ricchi (alberghi da ** a ****), cioè quelli che potenzialmente potrebbero frequentare l'Abetone
8-9 sostanzialmente d'accordo
10- d'accordo, ma per attrarre sciatori (o comunque frequentatori della montagna) dal potenzialmente cospicuo bacino d'utenza dell'Abetone bisogna offrire anche qualcosa di più e di diverso da quello che l'Abetone offre oggi. Ed è qui che entra in gioco il discorso del turismo invernale "lento", ecosostenibile, ecc.

Balena

"Ebbene, in verità Vi dico, Vi erano 12 metri di neve a Pianosinatico ,la strada ormai ridotta ad un viottolo con muri di neve immani, le case sepolte, la gente esausta. Il passo dell'Abetone ormai seppellito riaprì dopo un anno" - dal Vangelo secondo me , libro 5° la PEG , Noi lo sapevamo da anni.

ImmensoAbetone

Quello delle tutine attempate di sicuro no.
Per ora.
Nel 2030 sarà diverso.

"Ho buone sensazioni". "Cammineremo su laghi ghiacciati".
cit. Balena.

tommasone

lo sci moderno è arrivato ad un punto dove solo le stazioni più grandi potranno resistere.
3 Park city, 3 Deer Valley, 2 The Canyons, 1 Brighton, 1 Snowbird, 1 Alta, 1 Solitude, 1 Bremboski, 2 Montecampione, 1 Valbondione, 1 Borno,  5 Abetone, 1 Doga e mi manca ancora il cimo!

bracco

la mi nonna è arrivata a 94 anni senza sciare - sciare non è indispensabile se amate la montagna d'inverno ci sono mille altri modi di godersela.... con e senza neve...


ImmensoAbetone

Citazione di: bracco il Dicembre 22, 2015, 03:25:18 PM
la mi nonna è arrivata a 94 anni senza sciare - sciare non è indispensabile se amate la montagna d'inverno ci sono mille altri modi di godersela.... con e senza neve...

ALLA GRANDE !
"Ho buone sensazioni". "Cammineremo su laghi ghiacciati".
cit. Balena.

ilchiuso

Il Chiuso