La montagna vive di tante cose. Io preferisco campi liberi ai paletti e famiglie ai garristi, ma ci sono anche loro e contribuiscono a tutto il resto. Pretendere lo skipass ridotto perché ci sono piste palettate, mi pare non ci stia come logica. Pretendere però che le piste ludiche siano chiaramente separate da quelle agonistiche (come peraltro sarebbe obbligatorio), mi pare invece il minimo che debba essere offerto. E se una stazione non può offrire la convivenza, bisogna che scelga: o chiude la stazione in toto o in parte ai turisti (e allora si può parlare anche del costo del giornaliero), o riduce lo spazio per gare e allenamenti per renderli compatibili con gli altri utenti e quindi aumentare la sicurezza dei fruitori.
Esperienze mie.
Al Corno hanno tre piste in croce. Tomba 1 aperta al pubblico, Tomba 2 chiusa al pubblico per allenamenti e passaggio obbligato (mancava solo il passaggio a livello …) vigilato per raggiungere le altre piste del comprensorio. Non è il massimo, ma già erano evitate le sovrapposizioni e i conseguenti rischi. Giornaliero intero.
Al Cimone durante i giovanissimi le piste 10 e 11 erano riservate per gare e allenamenti. Off limits per tutti. Il resto del comprensorio però era usufruibile senza sovrapposizioni (e con qualche ingarellato che era meglio se stava confinato in pista). Giornaliero intero.
All'Abetone sulle Coppi una aperta e una chiusa, o entrambe chiuse. Il resto del comprensorio era fruibile. Giornaliero intero.
Fatto così, non ci vedo niente di scandaloso. Se invece devo prendermi a male parole in una strettoia o in un passaggio obbligato perché lui deve fare il tempone e io bermi il birrino, allora la cosa non funziona più.